"Fino all'osso" di Marti Noxon

Il dottor Beckham (un Keanu Reeves in splendida forma) opera in modo non convenzionale all’interno della dimora-ricovero in cui fa alloggiare i suoi piccoli pazienti con disturbi del comportamento alimentare: è qui che la nostra intensa Ellen vivrà diverse emozioni. Alcune hanno radici che affondano in un passato ben lontano, ma tornano tutt’oggi a scombussolarla, altre sono sconosciute, parte del percorso di cura e della sua giovane età che si sta affacciando all’’adultità’. Una personalità complessa, che - come dice il dottore, lungimirante - deve poter toccare il fondo prima di trovare le forze per risollevarsi.

Gli ingredienti ci sono tutti: la famiglia sgarrupata, la situazione complicata, la voglia di farcela, ma la cognizione che blocca, chissà come, chissà perché.

Nessun ammiccamento tragico, nessuna scena raccapricciante: è incredibile come il film riesca a rappresentare profondamente un tema così forte, con una leggerezza e una delicatezza che a tratti fanno anche sorridere, con una speranza luminosa di guarigione.

Ve lo consiglio con questa frase, pronunciata con vigore dal personaggio estremamente positivo della sorellastra: ‘Se muori, ti ammazzo!!!’

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Qui vi lascio la poesia che viene recitata in una delle scene che ho amato di più: divertitevi a cercare qualche informazione in più sulla scrittrice e scoprirete una donna psichiatrica, depressa, che ha saputo trovare nell'uso lieve della penna un modo per esorcizzare la sua malattia, per anni - fino al suicidio, nel 1974.

 

Coraggio (di Anne Sexton)

È nelle piccole cose che lo notiamo, i primi passi di un bambino impressionanti come un terremoto; 
la prima volta che andiamo in bicicletta, con fatica lungo il marciapiede; 
la prima sculacciata quando il cuore parte per un viaggio tutto suo; 
quando vieni chiamato piagnucolone o povero o grasso o pazzo che ti trasformi in un alieno e bevi il loro acido senza darlo a vedere. 
Poi quando affronti la morte delle bombe e dei proiettili non lo fai con uno striscione ma solo con un cappello a proteggere il cuore, non hai accarezzato la debolezza che ti portavi dentro anche se era li, il tuo coraggio era un pezzetto di carbone che continuavi ad inghiottire.